Libertà di opinione e avvocati




Ora che la vicenda è chiusa, ritengo opportuno segnalare ai lettori e utenti di questo sito quanto capitato attorno alla discussione nata su una birra prodotta da un birrificio friulano.
I fatti risalgono al marzo 2009 e sono riepilogati nel thread di quel tempo apparso sul forum MoBI.

In soldoni, il rappresentante legale di Cooper's Yard - Birra Praforte aveva sporto di fronte al tribunale di Portenone una denuncia per diffamazione nei confronti di due appassionati (Tyrser, Schigi) e del sottoscritto.
Nei confronti di Tyrser per i commenti espressi sul suo blog e su microbirrifici.org e nei confronti di Schigi e miei sia per quanto riportato su questo sito (in qualità di utente e di responsabile) che per avere stigmatizzato la denuncia su vari siti, blog e newsgroup.

La diffamazione è un reato penale e conseguentemente i tre coinvolti hanno dovuto nominare (e pagare) legali difensori per presentarsi all'autorità di Pubblica Sicurezza, convocati dal Pubblico Ministero allo scopo di approfondirne la posizione.

Ebbene, il Pubblico Ministero di Pordenone, dopo 2 anni dai fatti, ha chiesto l'archiviazione in quanto il fatto non costituisce reato. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha confermato il non luogo a procedere.

Sorvoliamo sui tempi della giustizia...
La morale che ne derivo io dall'intera faccenda può essere espressa da questi punti:
- ciascun consumatore deve avere il diritto di esprimere il proprio personale parere sulla birra acquistata. Indipendentemente dalla proprie competenze degustative. Anche se con linguaggio "colorito".
- l'insieme delle opinioni dei consumatori e appassionati ha un enorme potere: guidare il mercato, ossia premiare i buoni produttori e penalizzare i cattivi produttori. Siti come microbirrifici.org, pur con tutti i suoi limiti, sono molto importanti per assicurare tale funzione.
- nel mondo degli appassionati, moltissimi hanno stigmatizzato l'iniziativa giudiziaria. Siamo sicuri che ogni pubblicità è sempre buona pubblicità? Il danno di immagine del birrificio è derivato dai 2 commenti sulla birra o dalla iniziativa di "parlare con carte bollate"?

Ritengo che neanche gli estensori della denuncia pensassero che questa avrebbe avuto un seguito in tribunale. E ancora meno probabilità di potere vincere una eventuale causa. Lo scopo - a mio avviso - è stato semplicemente quello di dare un segnale. "Non si parla male dei miei prodotti".

Quanti blogger birrari, o semplici utenti di questo sito, non farebbero un passo indietro, cancellando commenti (o ancora peggio: autocensurarsi prima di esprimerli)  pur di "non avere grane"?

Su MoBI si discute di appoggio formale e sostanziale a consumatori che si possano eventualmente trovare nella medesima situazione. Mi pare un segnale che tutti, sia produttori che consumatori, debbano cogliere favorevolmente.

Davide Bertinotti